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Crollo a sorpresa del prezzo del gas: ai minimi da 18 mesi, in arrivo bollette più leggere

Contro ogni previsione invernale, le quotazioni del metano scendono sotto i 30 euro al megawattora. Tra abbondanza di GNL e speranze di pace in Ucraina, si prospetta un risparmio inatteso su luce e riscaldamento

È una boccata d’ossigeno inattesa quella che sta attraversando i mercati energetici europei. In un periodo dell’anno in cui storicamente i prezzi tendono a salire per far fronte alla domanda invernale, il costo del gas naturale ha innestato la retromarcia. Sulla borsa di Amsterdam (TTF), riferimento per il mercato continentale, le quotazioni sono scivolate sotto la soglia psicologica dei 30 euro per megawattora, toccando minimi (circa 29,2 euro) che non si registravano da un anno e mezzo.

Si tratta di un crollo verticale, superiore al 25% rispetto ai 52 euro toccati lo scorso febbraio, che ridisegna le prospettive economiche per le famiglie italiane proprio nel cuore della stagione fredda.

I motivi: venti di pace e navi piene Perché i prezzi crollano mentre i termosifoni si accendono? La risposta risiede in un mix di fattori tecnici e geopolitici. Da un lato, il mercato globale è inondato di Gas Naturale Liquefatto (GNL), garantendo un’offerta abbondante che calma la speculazione.

Dall’altro, a muovere l’ago della bilancia è la geopolitica. Gli operatori guardano con crescente ottimismo ai segnali di disgelo sul fronte ucraino. Le indiscrezioni su possibili trattative per un cessate il fuoco – alimentate anche da dichiarazioni d’oltreoceano – vengono lette dai mercati come il preludio a una normalizzazione. L’ipotesi che l’Europa e il Regno Unito possano proporre un reintegro graduale della Russia nei circuiti economici internazionali, in cambio di garanzie di sicurezza per Kiev, riapre lo scenario, seppur parziale, di un ritorno dei flussi energetici da Est.

L’impatto diretto sulle bollette del gas Il calo del TTF olandese si riflette quasi immediatamente sul mercato italiano all’ingrosso (PSV). I dati parlano chiaro: il prezzo della materia prima è in discesa costante dall’inizio dell’estate. Se a giugno il gas costava oltre 0,41 euro al metro cubo, a settembre siamo scesi a 0,37 euro, con una proiezione per ottobre (ultimo dato disponibile per le bollette) che si attesta intorno a 0,353 €/m³.

Questo trend ribassista è una buona notizia trasversale: ne beneficeranno non solo i clienti vulnerabili ancora nel mercato tutelato, ma anche e soprattutto gli utenti del mercato libero con contratti a prezzo variabile, le cui tariffe sono indicizzate proprio all’andamento del PSV.

L’effetto domino sull’elettricità Il risparmio non si fermerà al contatore del gas, ma alleggerirà anche la bolletta della luce. Il meccanismo è tecnico ma l’effetto è concreto: in Italia, il prezzo dell’elettricità è strettamente legato a quello del gas, poiché le centrali termoelettriche a metano coprono ancora una grossa fetta del fabbisogno nazionale e determinano spesso il prezzo marginale nella borsa elettrica.

Se il gas costa meno, produrre energia elettrica costa meno. Di conseguenza, finché il metano manterrà questa traiettoria discendente, anche le tariffe dell’energia elettrica sono destinate a sgonfiarsi, offrendo un doppio vantaggio ai bilanci familiari in vista dei mesi più freddi.


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